Sabato mattina.
Un sabato mattina di marzo come tanti altri. La sveglia che suona, Tommaso che si prepara ed esce di casa per andare a scuola accompagnato da suo papà, io ed Isabella che ci tratteniamo con piacere in cucina per fare colazione insieme con calma e un pò di chiacchiere tra di noi.
Siamo entrambe ancora in pigiama e assolutamente molto stropicciate dal sonno e dal letto; per quanto mi riguarda inoltre è spesso stupefacente l’effetto della notte sui miei capelli corti, tant’è che i bambini non mancano mai di commentare divertiti la serie di ciuffi che partono svettanti a destra e manca sulla mia testa in barba alla forza di gravità.
E ovviamente, anche stavolta Isabella non si esime dal fare osservazioni.
Mentre mi scruta attentamente col suo fare curioso, ad un certo punto si fa seria e mi chiede: “Mamma perché ogni tanto ti colori i capelli? a me piaci tanto così come sei ora, tutta un pò più chiara…” .
Considerando che quest’anno compio 40 anni, l’argomento potrebbe essere un tantino spinoso (grazie al cielo è comunque tutt’altro)! Ad ogni modo, le rispondo dicendole che “mamma colora i suoi capelli per tingere quelli bianchi che le piacciono così così”.
Risposta di Isabella: “a me mamma piace il bianco, è un bellissimo colore. E anche tu mi piaci di più come sei ora, perché il colore del bianco e della nocciola è più bello del colore del carbone”. “Caspita – penso io; chapeau Isabella; il bianco è un bel colore…ed è tutto qui” .
L’antefatto è che una tantum, quando sono ispirata e ho voglia di novità, chiedo al mio fidato coiffeur di intervenire sul look con quella che lui chiama colata di colore blu, ovvero una specie di crema che per circa 1, massimo 2 mesi dona un riflesso blu ai capelli bianchi e contemporaneamente scurisce quelli castani che vengono portati al nero. L’effetto nel complesso è molto bello e luminoso, e come già detto, di tanto in tanto ne faccio ricorso.
Al di là ovviamente di queste mie abitudini personali, la domanda di Isabella è stata molto interessante perché mi ha fatto immediatamente pensare a come ogni nostro comportamento sia definito, determinato e guidato dai significati (soggettivi) che diamo ai vari aspetti della realtà che ci circonda.
Quindi se nella mia mente formulo un’equazione del tipo: capelli bianchi = vecchiaia, è molto probabile che la risposta personale in termini di azioni e comportamenti sarà ricorrere ad un colore che li camuffi e nasconda.
E certamente, dato che questa equivalenza è personale e formulata da me nella mia mente, non è oggettivamente stabilito a priori che i capelli bianchi significhino vecchiaia, così come che vecchiaia significhi per esempio decadimento e baratro; infatti, conosco ragazzi assolutamente giovani di 25 – 30 anni peraltro già brizzolati, come donne magnifiche del tutto a loro agio con le loro chiome canute.
E fino a che le nostre convinzioni si limitano a guidare scelte in fatto di colore dei nostri capelli per carità…capite anche voi come le implicazioni personali siano assolutamente di basso impatto.
Che dire però di chi magari stia associando paura, diffidenza e timore alle relazioni e per tutta risposta, in termini di comportamento, continua a vivere in assenza di un partner al suo fianco privandosi della possibilità di una relazione stabile, sana e rassicurante?
O ancora, di quanti credano che il proprio valore sia definito a partire dal loro aspetto fisico, e quasi ossessivamente ricorrono ad una serie interminabile di interventi chirurgici per raggiungere quella sicurezza e perfezione che in realtà nulla ha a che vedere con la loro immagine, quanto piuttosto molto con la qualità delle loro convinzioni e credenze circa se stessi?
“Se l’unico attrezzo che possiedi è un martello, tenderai a vedere ogni problema come un chiodo”.
Abraham Maslow
Ecco perché è importante esplorare le proprie convinzioni (lavoro tipico delle sessioni di coaching), ed ecco perché è importante esplorare ciò che più o meno consapevolmente abbiamo scelto a guida della nostra vita: per renderci conto che quello in cui crediamo non è una verità unica ed assoluta, quanto piuttosto una mappa soggettiva e personale di rifermento.
E una volta arrivati a questa consapevolezza, il passo successivo diviene stimare l’efficacia di tali convinzioni in considerazione della propria vita, dei propri valori e dei propri obiettivi; perché qualora non vi sia congruenza, qualora i nostri comportamenti stentino a condurci verso gli obiettivi desiderati, molto probabilmente significa che ciò in cui crediamo non è allineato con ciò cui aspiriamo e ambiamo.
Ed ecco che inconsciamente ci auto-sabotiamo, ed ecco che realmente arrivano i problemi…
Ad ogni modo, è proprio vero che il bianco è un bel colore
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