La vita è un’avventura da vivere, non un problema da risolvere.
John Keats
Il tuo nome è Kate Foster. Sei americana (dell’Illinois), e hai appena 10 anni.
La tua passione è la ginnastica artistica. Ti alleni con costanza fino a 20 ore alla settimana, perché il tuo obiettivo è raggiungere il massimo livello di precisione in ogni esercizio.
Evoluzioni alla trave, rovesciate, ruote, salti…sei una ragazzina tosta che promette bene, e le difficoltà non sono un limite per te.
Poi una sera di novembre cominci a sentirti stanca e spossata, e da quel giorno ti capita spesso di non stare bene e di faticare a rimetterti in forze.
Allora fai alcune visite mediche e qualche esame, e scopri…di avere la leucemia.
Grazie a tua sorella ti operi ottenendo un trapianto del midollo (è la tua unica via di salvezza), ma purtroppo ti devono comunque amputare una gamba perché gravemente infettata a causa della malattia.
Tu, giovanissima ginnasta, senza salute e senza più la tua gamba.
La vita prosegue, e lentamente inizi a riprenderti.
Passano un paio d’anni, e la malattia torna a ripresentarsi. Sei costretta ad un nuovo trapianto…l’ultimo…quello risolutivo finalmente.
Passano altri due anni e sulle tue pagine di Facebook dichiari di sentirti benissimo e con grandi energie.
La ragazzina tosta che promette bene conferma quanto anche le difficoltà della vita non costituiscano un limite per lei.
A testimonianza di quanto racconti, pubblichi nei mesi a seguire un tuo video personale che verrà visualizzato da oltre 4 milioni di persone.
Nel filmato hai 16 anni, ed effettivamente appari in splendida forma.
Per quale motivo così tante persone seguono la tua storia?
È molto semplice: torni esibirti sulla trave con la stessa tenacia di un tempo e… in più ora, hai un arto artificiale.
Clicca più sotto per vedere il video (in inglese) >>>
La prima volta che ho avviato distrattamente questo clip (senza leggere nulla della didascalia che l’accompagnava), mi ha incuriosito qualcosa di strano che con la coda dell’occhio mi sembrava scorresse nelle immagini.
Soffermandomi con maggior attenzione, ho capito che quel qualcosa di “strano” era la gamba artificiale di Kate, ovviamente differente per fattezze e colore a quella naturale.
Da quel momento, un misto di emozioni e pensieri si sono accavallati nella mia mente:
- una gamba artificiale e…non la nasconde?
- una gamba artificiale e…riesce a fare questo genere di evoluzioni?
- una gamba artificiale e…non è un problema?
Proprio così; un’amputazione, 16 anni di vita, ed una energia pazzesca che esce dallo schermo e riesce a portarti via.
Via da tutte quelle che credi difficoltà nella tua vita; via dalla rassegnazione ed il vittimismo; via da tutti quei problemi che sono tali solo nella misura in cui sei tu a crederli tali.
I problemi sono solo opportunità in abiti da lavoro.
Henry John Kaiser
Rifletti con me sull’esperienza di Kate: una seria malattia, una recidiva, e non bastasse l’amputazione di un arto. Tutto questo nell’esistenza di una bambina.
Per quanto mi riguarda, questa storia mi ha permesso di operare un cambio di prospettiva che ha drasticamente ridimensionato la mole delle preoccupazioni e difficoltà che sono solita alimentare.
E mi ha resa consapevole di una verità che ho sempre creduto e affermato in cuore mio: non esistono situazioni problematiche.
Piuttosto, esistono persone problematiche.
I problemi vivono grazie alla mente di qualcuno che li crei, e non hanno una loro vita autonoma.
Del resto, ti sei mai imbattuto per strada in un “problema”? Lo hai mai calpestato…odorato…o toccato?!
Ne dubito, perché fisicamente appunto non esiste né tantomeno ha sostanza o corpo.
Non esistono (a priori) circostanze problematiche; esistono solo approcci problematici alle situazioni.
E ugualmente, non esistono situazioni senza risorse quanto piuttosto persone che abbiano perduto le loro risorse.
Ti basti Kate Foster come esempio per tutto.
Le difficoltà fanno parte della vita, ed il modo migliore per poterle superare è crederle parte della quotidianità.
In questo modo riuscirai a smettere di biasimarti per i frangenti in cui ti trovi, e… non solo.
La tua mente si manterrà obiettiva e distaccata, e più facilmente agirai in maniera pragmatica e resiliente verso le soluzioni che stai cercando.
Esistono sempre risposte efficaci ad ogni genere di frangente. Se risposte non ottieni, evidentemente è perché (a monte) hai sbagliato a formulare le tue domande.
Se anche tu vuoi dare una svolta alla tua vita, accetta dunque questi 3 semplici consigli:
- assumiti la responsabilità di cosa (e come) vivi
- coltiva la convinzione che qualsiasi cosa tu voglia, è là fuori che ti aspetta
- agisci nella consapevolezza che la distinzione tra stare bene e stare male non dipende dalla sorte, quanto unicamente dalla tua volontà
Quali situazioni difficili stai attraversando?
Fino a che punto i tuoi pensieri contribuiscono a sabotarti?
Cosa puoi fare per iniziare a semplificare la tua vita?
Ti aspetto nei commenti più sotto
Buona vita, Daria