Sogni il Jackpot anche tu?

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Siate sinceri, e rispondete a questa domanda senza troppo riflettere: cosa vi servirebbe per essere più sereni, tranquilli e felici? Di cosa avreste bisogno per stare bene e dormire sonni beati?!

soldiProvo ad indovinare la risposta: forse…più soldi? forse una vincita alla lotteria?!

Se così fosse, niente di nuovo; infatti un’indagine condotta nel 2010 da BBC Radio 3 su un campione di 2000 persone, ha concluso come per l’88% degli intervistati le priorità per stare meglio siano appunto una vincita alla lotteria ed un’ingente somma di denaro. Lasciamo perdere l’amore e lasciamo perdere pure la salute (del resto, se non hai soldi chi vuoi che ti frequenti e come ti curi…giusto?!); in cima a tutto la necessità di avere più soldi.

In effetti, chi mai crederebbe un maleficio il disporre inaspettatamente di una cospicua somma economica? Magari potreste finalmente permettervi la vacanza tanto desiderata, piuttosto che il viaggio spesso rimandato; oppure comprare quella fantastica borsa che tanto sognate, o ancora la casa in cui ambite abitare.

Per soldi, ci sono figli che addirittura tolgono la vita ai propri genitori; e sempre per soldi, ci sono famiglie che si rinnegano ed eredi che si tolgono il saluto. Dunque, saranno pure importanti; o no?

NI; ovvero importanti fino ad un certo punto, e soprattutto meno di quanto comunemente si creda. I soldi come margine di ricchezza tout court sono in realtà un falso mito, e soprattutto non sono la medicina per la felicità (anzi, il più delle volte complicano le cose). Certo è importante disporre economicamente del necessario per avere di che mangiare, di che ripararsi e proteggersi, ed in questo modo provvedere alle proprie esigenze vitali di sussistenza. E certamente entro questi termini i soldi fanno e faranno la differenza nella vita di ogni persona; ma una volta soddisfatti i bisogni primari, credere sia prioritario avere soldi-soldi-soldi e ancora soldi per essere sereni e sentirsi realizzati, è semplice illusione.

Un’enorma somma di denaro, è in grado di arrecare solamente un’euforia di breve termine e con data di scadenza; sapete perché? perché l’essere umano è per sua natura adattativo, e questo significa che ha la capacità di adattarsi ed abituarsi anche a fama e ricchezze sempre maggiori, rendendo rapidamente i lussi di ieri le necessità di oggi e le reliquie di domani (-David Mayers).

Avere capacità di adattamento significa circoscrivere nell’ambito della propria routine qualsiasi evento (positivo o negativo) che si riproponga con continuità nella vita di tutti i giorni. Perciò così come siamo in grado di adattarci ad un disagio fisico o ad una condizione di malattia, altrettanto dicasi nel caso di una vita di agi come di lussi e ostentazioni. Tutto quello che inizialmente ci sorprende ed entusiasma richiamando da parte nostra risposte emotive estreme e di picco (magari qualcosa di apparentemente simile ad una sensazione di felicità), nel tempo e proprio in forza del tempo cambia di impatto ed impressione, e diviene semplice abitudine e normalità. Soldi compresi.

Tutti riceviamo un’educazione per guadagnarci da vivere, ma non un’educazione per vivere.

– Amma

Spesso la convinzione che sia necessario disporre di più soldi per stare bene ed essere felici, è frutto di ciò che in famiglia a suo tempo ci è stato insegnato e abbiamo vissuto per mezzo dei nostri genitori; e niente di più facile che noi stessi si rischi poi di fare altrettanto nei confronti dei figli che stiamo crescendo. In quanto genitori, fermatevi un momento per osservarvi dall’esterno e fare un piccolo check: fate parte anche voi di coloro che acquistano un’infinità ridondante di oggetti, gadgets e regalini per i vostri bambini, salvo poi rendervi conto che avete solamente tamponato la falla della loro noia e dei loro capricci (ciclicamente alla ricerca di qualcos’altro di nuovo da comperare e possedere)…e che siete ben lontani dal percorrere la vera strada verso la felicità?

Com’è possibile che certe persone (sia bambini che adulti) che materialmente avrebbero di che lamentarsi, vivano come se fossero paghe di tutto e ben oltre? E com’è possibile che certe persone (sia bambini che adulti) che materialmente non avrebbero di che lamentarsi, vivano come se fossero paghe di poco e nulla?

Anni fa feci un viaggio in un piccolo e remoto villaggio africano, e rimasi colpita dalla assoluta mancanza di tutto ciò che il mio stile di vita bambini che ridonoha sempre ritenuto indispensabile. Mancava acqua corrente, mancavano servizi igienici (anche se in realtà… c’erano: semplici buche nella terra!), e non bastasse persino i bambini erano trascurati e lasciati a se stessi: sporchi, impolverati, un paio di loro zoppi e claudicanti, invariabilmente senza nulla ai piedi e ben poco invece addosso. Eppure quei bambini, proprio quei bambini che materialmente poco o nulla possedevano, saltavano, correvano, ridevano, e giocavano felici come non mai.

Seppur coi soldi, tanti soldi, nessuno di noi sarà mai veramente ricco se manterrà miseria nei propositi, insicurezze nell’animo e povertà verso la vita. La ricchezza economica nulla ha da spartire con la ricchezza dei nostri stati di gratitudine e pienezza dell’essere; se non lavoriamo alla ricchezza di noi stessi e del nostro IO, saremo tutti naturalmente poveri. Perché come già disse Socrate, “l’esser contenti è una ricchezza naturale, il lusso è una povertà artificiale”.

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