Pochi giorni fa condividevo su Fb un progetto a cui tengo molto e per il quale mi sto impegnando quotidianamente, certa sia un obiettivo di valore tale da cambiare radicalmente la vita di chiunque.
Di cosa si tratta? Semplice, anche se per nulla facile: desidero essere felice SEMPRE, indipendentemente dai “se” e dai “ma”.
Passa per un momento in rassegna le tue giornate, e rifletti quante volte regali al tempo…al clima…ad un tono di voce particolare o ad una coincidenza imprevista, il potere di condizionare la tua salute e benessere mentale.
Per quanto mi riguarda, non voglio aspettare il raggiungimento di alcun obiettivo o circostanza per stare bene e sentirmi serena (del resto, io e te sappiamo bene come questo giochino possa durare in eterno).
Io voglio essere felice in questo preciso istante, ORA, dando ad ogni giornata la possibilità di essere la più bella della mia vita.
Quando sono andato a scuola, mi hanno chiesto cosa volessi diventare da grande. Ho risposto “felice”. Mi dissero che non avevo capito l’esercizio e io risposi che loro non avevano capito la vita.
– John Lennon
Esistono individui molto abili a confezionare serie multiple di problemi, ed individui invece esperti in fatto di soluzioni e possibilità.
Ci sono persone che biasimano la qualunque in continuazione rimettendosi alla mercé di tutto e tutti, e persone che (al contrario) decidono di vivere al di sopra degli eventi e delle situazioni rendendosi protagonisti indiscussi della propria esistenza.
Ogni volta che ti lamenti, tra le righe stai affermando qualcosa del tipo: “le circostanze esterne mi impediscono di essere/fare ciò che voglio”.
Ovvero: “là fuori” c’è qualcosa che ha influenza su di me ed è in grado di controllarmi.
Una condizione per nulla ottimale, vero?
Secondo questo schema, capita inoltre che:
- Se arrivi in ritardo…è Colpa del traffico
- Se ti ammali facilmente…è Colpa dello stress sul lavoro
- Se il partner ti tradisce…è Colpa di quello sciagurato
- etc.
Vivere bene però è tutt’altra cosa.
Vivere bene significa assumerti la tua parte di responsabilità per ciò che accade e sperimenti, smettendo di credere esista sempre qualcuno o qualcosa a pretesto per il tuo comportamento.
Mi spiego meglio: non sei onnisciente e sarebbe sbagliato credere di esercitare il controllo della totalità degli eventi che occorrono.
Tuttavia ti appartiene un potere ancora maggiore: scegliere sempre come re-agire.
In ogni istante infatti tu hai la facoltà di decidere se fare esperienza di ogni situazione (prevedibile o meno che sia) da leader di te stesso, oppure da vittima.
Approfondisco ulteriormente il concetto servendomi di un esempio ispirato ad una situazione che mi è capitata di recente.
Lunedì mattina, appuntamento di lavoro fuori Milano. Devo attraversare la barriera della città nell’orario peggiore che esista per quella zona, ovvero tra le 7:30 e le 9:30.
Il mio obiettivo è arrivare puntuale dal cliente, dunque scelgo di svegliarmi con 1 ora di anticipo rispetto al previsto per permettermi di percorrere quel caos senza patemi d’animo.
Sembra banale quello che ti ho appena detto, ma quante persone in realtà sono solite maledire il traffico “che impedisce loro di arrivare in orario”, piuttosto che organizzarsi per tempo ed assumere il controllo della situazione?
Dunque malgrado tutta quella serie di macchine addossate attorno a me, non solo ero in perfetto orario ma persino appagata della possibilità (grazie a quel tempo aggiunto) di ascoltare alcuni audio corsi di lavoro da mesi rimasti nel cassetto.
Ovviamente non è finita qui…e non sono mancate le sorprese.
A 20 km dalla destinazione una macchina ha imprevedibilmente fatto un incidente creando un totale blocco della circolazione.
Rieccomi per la seconda volta ferma in autostrada, con un margine di puntualità sempre più ridotto e approssimativo via via che il tempo scorreva.
Cosa fare?
Istintivamente sarebbe stato naturale lamentarsi e imprecare contro la malasorte, tuttavia…con quale vantaggio se non quello di sentirmi impotente dinanzi alle circostanze (una sensazione per nulla piacevole)?
Pertanto ho lasciato che fosse il mio proposito di benessere incondizionato ad avere la meglio, scegliendo le azioni che ritenevo ottimali data la situazione.
Nello specifico:
- avvisare il cliente
- mantenere la calma
- approfittare del tempo per perfezionare mentalmente alcuni contenuti di lavoro
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
– Khalil Gibran
Ora veniamo a te:
- Fino a che punto assumi la responsabilità delle situazioni in cui ti trovi?
- Cosa stai facendo per migliorare attivamente la tua vita?
- Cosa avresti bisogno di credere e pensare per essere felice anche tu, ORA?
Ti aspetto nei commenti più sotto! Non vedo l’ora di leggerti e sapere cosa ne pensi