Quello Che Ogni Genitore Deve Ricordare

bambini crescita personale educazione figli genitori iopensopositivo sviluppo

Lascia che condivida con te una piccola storia di esperienza personale da “mamma”.

Da parecchi anni mio figlio Tommaso – amante dell’indipendenza e dell’autonomia, nel periodo delle vacanze estive gode della possibilità di poter andare in spiaggia rigorosamente da solo (lui, e la sua bicicletta) e agli orari che più preferisce.

La località in questione è ideale per assecondare questo genere di richieste, perchè dotata di piste ciclabili lungo tutto il lungomare nonché frequentata (soprattutto nei classici mesi di villeggiatura tra giugno e settembre) prevalentemente da rassicuranti mamme con bambini al seguito.

Malgrado questa serie di premesse assolutamente confortanti, Tommaso allora aveva pur sempre solo 7 anni…circa 12 km di lungomare da pedalare…e ovviamente almeno un paio di semafori e incroci stradali da attraversare.

Se anche tu sei genitore come me, sai bene che sono passati i tempi in cui i bambini tornano a casa da scuola per conto loro…e magari vanno al parco da soli o con gli amici.

Perlomeno quanto si parla di bambini in una fascia d’età tra i 7 e i 10 anni.

 

Un pò combattuta tra la naturale esigenza di mio figlio e le istintive prudenze tipiche di chi è genitore, decisi al dunque di fare in modo di assecondarlo.

Dapprima gli feci fare alcuni giorni di “training” per ponderare la sua attenzione e prudenza: lui si avviava da solo, io lo seguivo a distanza. Successivamente (e solo dopo aver attestato la sua responsabilità stradale), gli accordai il fatidico permesso di partire per conto proprio ritrovandoci direttamente in spiaggia.

Questa seconda fase prevedeva anche che lui sapesse a memoria sia il mio numero di cellulare che quello di suo papà, in modo che in caso di necessità potesse fermare qualcuno (una delle tante mammine a spasso, appunto) e chiedere la cortesia di fare una telefonata.

Ti sto raccontando questa storia perchè proprio alcuni giorni fà ho assistito ad una scena piuttosto triste e malaugurata sulla stessa pista ciclabile a suo tempo battesimo delle prime, felici avventure di Tommaso.

Un bambino di appena 9 anni è stato imprevedibilmente derubato dell’ultimo modello di IPhone troppo voluminoso per le piccole tasche dei suoi pantaloncini.

Qualcuno se ne è appropriato senza che lui nemmeno se ne accorgesse né (fortunatamente) si facesse del male.

Io sono arrivata nel bel mezzo del pianto disperato e inconsolabile di questo bimbo, incapace di ricontattare i genitori perché “non so il loro numero di telefono …era memorizzato sull’IPhone!”. Se non altro ricordava almeno la poca strada che lo separava da casa.

Personalmente ho subito provato un indicibile nervoso pensando che quel bimbetto stava scontando la leggerezza non tanto sua, quanto della sia mamma e del suo papà.

Quanto spesso infatti noi genitori (ovviamente mi ci metto anch’io nel calderone) cadiamo nella trappola di prendere delle decisioni che sono più per il nostro benessere che per quello dei nostri figli?

Quanto spesso capita di acconsentire all’ennesimo regalino e all’ennesima richiesta per sviare situazioni potenzialmente conflittuali e contemporaneamente mettere anche a tacere i nostri eventuali sensi di colpa?

Quanto spesso capita di vedere genitori completamente in balia dei loro figli e succubi dei loro umori?!

Non a caso sono sempre più numerosi i bambini arrabbiati e tristi, che faticano a rispettare le regole e che…vanno dallo psicologo.

Tuo figlio a cinque anni è il tuo padrone, a dieci il tuo schiavo, a quindici il tuo doppio, e dopo, il tuo amico o il tuo nemico, a seconda di come l’hai cresciuto.
Anonimo

Personalmente non ritengo sia un idillio discutere con i miei figli, ma ho ben chiaro il progetto di vita che desidero trasmettere loro ed in virtù di questo pronuncio i miei NO ed i miei SI con assoluta coerenza sia verso me stessa che verso loro.

Non è semplice, si lotta con ogni genere di dubbio (del resto nessuno e perfetto!) ma ne vale la pena.

Ne vale la pena >>>

  • affinché apprendano a fare…ma anche a fare senza.
  • affinché abbiano il diritto di mettermi i piedi in testa…ma solo per toccare più da vicino le stelle.
  • affinché siano entusiasti della vita…ancor più che dell’ultimo acquisto.

Ora dimmi la tua!

  • Hai esperienza in fatto di figli?
  • Quali considerazioni senti di esprimere in proposito?
  • Che opinione hai riguardo al rapporto figli-genitori dell’epoca corrente?

Ti aspetto nei commenti più sotto 🙂

Iscriviti alla Newsletter! Subito un omaggio per te