C’era un giovane taglialegna il cui sogno era diventare il più grande taglialegna di tutti i tempi. Era quindi molto impegnato a fare il suo lavoro e aveva poco tempo per tutto il resto, amici, famiglia, fidanzata.
Un giorno il giovane è nei boschi a tagliare legna quando gli si avvicina un anziano sconosciuto. Il vecchio, gracile, malfermo sulle gambe, di corporatura esile e dalla lunga barba bianca, gli sorride dicendo: “Giovane vieni, sediamoci, ho alcune cose da dirti”. Ma il ragazzo non ha tempo, ha altro da fare ed inizia ad innervosirsi.
Il vecchio resta in silenzio pensieroso. Poi il suo viso si illumina. “Ho una idea” dice. “Ti sfido. Domenica, dall’alba al tramonto, vediamo chi taglia la maggior quantità di legna tra noi due”.
Il giovane lo guarda e non riesce a credere alle sue orecchie. Solo misurando le diverse costituzioni e considerando la differenza d’età pensa di avere la vittoria in pugno. Cos’ha da perdere? E così accetta la sfida. In fondo tutto il paese vi assisterà e sarà un’ottima occasione per far parlare di sè.
Arriva la fatidica domenica e la gara ha inizio. Il giovane non si ferma neanche un istante e lavora con più forza che può. L’anziano taglia la legna ma ogni tanto si siede. Quando il sole sta per tramontare il sindaco annuncia la fine della sfida e le due cataste vengono pesate.
Incredibilmente, la legna tagliata dal vecchio pesa molto di più di quella tagliata dal giovane. Il ragazzo è allibito. Incredulo, si reca dal vecchio e gli chiede con tono arrabbiato: “Com’è possibile? Io non mi sono fermato un momento in tutta la giornata, neanche per bere un bicchiere d’acqua. E con la coda dell’occhio ti guardavo e ti ho visto fermarti e sederti diverse volte. Che trucco hai usato?”.
Il vecchio lo guarda, e con lo stesso sorriso sereno del loro primo incontro gli risponde: “Ragazzo, era quello che ho cercato di dirti l’altro giorno nel bosco, ma tu non avevi tempo per ascoltare. È vero, ogni tanto mi sedevo, ma quando mi fermavo in realtà stavo affilando i miei strumenti”.
Dal libro “Tutta un’altra vita” di Lucia Giovannini
Quanto frequentemente ti scopri impegnato in mille e più faccende, con la frustrazione a fine giornata di non averne portata a termine nemmeno una?
La mole di email da leggere, gli appuntamenti di lavoro, gli impegni con la famiglia, persone che ti cercano senza darti nemmeno il tempo di respirare…tutto sembra urgente e tutto nell’insieme concorre a rendere le tue giornate troppo brevi ed il tuo stress troppo alto.
Persino il fine settimana non sembra darti pace: i figli che chiedono di essere accompagnati in ogni dove, la casa che è un campo di battaglia, ed il partner che ti regala una serie di commissioni urgenti da sbrigare che non regalano il tempo di sederti un attimo.
Se così stanno le cose (e ti riconosci in questo ritmo senza posa), tieni a mente una prima verità semplice e lampante: se non riesci a fare tutto quello che vuoi, evidentemente c’è qualcosa di troppo.
Migliorare la produttività non vuol dire lavorare instancabilmente 30 ore su 24 nella speranza di incrementare la resa delle tue giornate: questo significherebbe solo stressarti maggiormente, a danno della salute e dell’umore.
Perfezionare la tua efficacia quotidiana comporta prima di tutto che semplifichi la tua vita. Ovvero, renditi conto che NON PUOI fare tutto ed è ora tu decida di lasciare andare qualche cosa.
Di seguito, troverai 3 suggerimenti pratici per migliorare la tua produttività seguendo quanto affermato da persone affermate e di successo:
1. Poco, è meglio
Se vuoi essere efficace, concentrati su una singola attività per volta.
È finita l’era del multitasking e di quanti credevano che bisognasse fare più cose contemporaneamente per incrementare la propria produttività. In realtà è vero proprio il contrario: quando ti concentri su più attività non ti concentri su nulla in particolare, disperdi la tua attenzione, e dilati incredibilmente il tempo necessario alla conclusione di ogni singolo lavoro.
In media, ogni individuo riesce a gestire 2…massimo 3 impegni contemporaneamente (di cui solo 1 in modo pienamente efficace); osare oltre significa solo sprecare energie trascurando di affilare la propria lama.
2. Smetti di raccontartela
Parliamoci chiaro: sarai sempre circondato da un numero interminabile di impegni fino a quanto TU e solo TU non assumerai l’impegno di fare altrimenti.
Non ti bastano 24 ore e non te ne basterebbero nemmeno 48 se manterrai la tendenza di oberare le tue giornate con un numero continuo di impegni, mansioni, affari, liste da completare, frenesia, etc.
Molte persone credono che essere molto indaffarati significhi rappresentare un genere di individui brillanti ed “importanti”; purtroppo (per loro) vuol solo dire che si sta mancando di organizzazione, tempismo, e progettualità.
Dunque smetti di accampare delle scuse, ed esercita piena responsabilità per tutto ciò che nella tua vita stai vivendo e creando (caos compreso).
Desideri essere meno stressato e più produttivo? Ottimo: scegli le attività cui dedicarti, adopera consapevolezza rispetto ciò che puoi o meno sbrigare, e smetti di farti governare dagli eventi.
La maggior parte di ciò che diciamo e facciamo non è essenziale. Se puoi eliminarle, avrai più tempo e più tranquillità. Chiediti in ogni momento: è necessario?
Marco Aurelio
3. Circondati di abili collaboratori
Non sei onnisciente e non puoi fare tutto. Il tempo è matematicamente una risorsa finita, e le tue conoscenze potranno spaziare in molti ambiti ma evidentemente non in ogni angolo del sapere.
Dunque continua ad occuparti di tutto ciò che è espressamente pertinente alla tua nicchia di specializzazione, e delega ad abili collaboratori (a loro volta degli esperti nel loro ambito) tutte le attività collaterali che assorbirebbero inutilmente tempo, energia e concentrazione alla tua mente.
Recentemente parlavo con uno stilista di moda (ritiratosi a vita privata) che lamentava le continue pressioni cui era soggetto con la sua professione; “anche perchè vedi Daria…io rispondevo alle telefonate, curavo le relazioni con i clienti ed i fornitori, facevo ricerca e sperimentazione in laboratorio per i nuovi materiali…in altre parole supervisionavo personalmente ogni singola virgola dalla A alla Z”.
Non ne poteva più di quella professione…o magari è stata la sua gestione del lavoro a fare difetto?
Impara a delegare, valorizza le competenze altrui, e apprendi l’arte della collaborazione: la tua agenda (ed il tuo spirito) ne risulteranno snelliti, garantirai prestazioni di alta qualità ed efficienza, e soprattutto avrai compreso come poter fare molto di più in molto meno tempo.
Riunirsi insieme significa iniziare; rimanere insieme significa progredire; lavorare insieme significa avere successo. Henry Ford
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