Probabilmente ciò che sto per scrivere risulterà impopolare e poco digeribile agli occhi di molti lettori, ma credo che onestà e sincerità siano sempre preferibili a mezze verità di comodo e compromesso.
Il punto è questo: non sono una grande fan della religione cristiana nè tantomeno della versione perennemente penitente e peccatrice in cui il genere umano risulti da essa comunemente etichettato.
Non comprendo come un divino misericordioso possa contemporaneamente essere anche un giudice severo di cui aver timore e soggezione (pena la reclusione tra le fiamme degli inferi), né abbraccio l’idea di una morte senza nuove possibilità di incarnazioni terrene per l’evoluzione dell’anima.
Tuttavia non è questo il punto.
Indipendentemente dal tipo di culto che sento più affine al mio animo e intelletto, con estrema chiarezza avverto e percepisco tutto attorno a me una fonte universale di energia da cui tutto discende e verso cui tutto tende.
Che si scelga di etichettare questa matrice originaria di vita con il termine Dio, Divino, Maometto, Amore o Madre Terra non fa alcuna differenza in termini di sostanza: ogni parte del creato ne è avvolta e alimentata indipendentemente dal nome con cui l’uomo di volta in volta scelga di identificarla e riconoscerla.
Personalmente mi capita spesso di fare esperienza di quanto ti racconto non appena mi immergo totalmente (e letteralmente) nella natura: senza telefono e lontana da eventuali rumori o distrazioni, inizio con calma ad osservare e “respirare” tutto ciò che mi circonda. Il fruscio leggero delle foglie, l’immensità del cielo sopra e sotto di me, gli alberi coi loro tronchi e radici, il ronzio di qualche insetto…tutto è in equilibrio, perfetto e in pace. Tutto riflette un’armonia che certamente non è solo di questo mondo.
Io lo sento. Ma come per tutte le cose che percepisci a livello intuitivo/istintivo molto più che logico e razionale, è difficile da spiegare attraverso il semplice linguaggio delle parole.
È una questione di ascolto non tanto di tipo uditivo quanto piuttosto emozionale. È questione di connessione ancor più che di cognizione.
E come per qualsiasi altra abilità e capacità, pratica e l’allenamento permettono di affinare sempre più il ramo delle competenze.
Ma non è finita qui. Pochi giorni fa infatti ho ricevuto delle immagini molto particolari perfettamente in tema con questo argomento e che sicuramente regaleranno una piccola scossettina anche alla più scettica delle menti.
Dai un’occhiata alla foto più sotto…
Quello che hai appena osservato (e forse già conosci) sono le rovine di Machu Picchu, uno dei siti archeologici più grandi al mondo (dopo gli scavi di Pompei), parte delle Sette Meraviglie, Patrimonio dell’Umanità secondo l’Unesco.
Ora osserva la stessa foto ruotata di 90°…
Noti anche tu qualcosa di interessante?! Qualcosa che abbia a che vedere col profilo (ben delineato peraltro) di un volto?
Ma non è tutto. Dai un’occhiata a quest’altra immagine più sotto, e dimmi se anche tu riesci chiaramente a distinguere una sagoma (in questo caso qualcosa di simile al viso di un nativo americano)…
L’aspetto curioso è che non si tratta di una formina sulla sabbia o del dipinto di un artista. Lo scatto che osservi è la vista satellitare tramite Google Maps delle colline di Alberta (Canada).
Impressionante vero?
Ora dai un’occhiata a quest’ultima foto:
Ciò che vedi è una formazione rocciosa molto particolare formatasi sulle sponde di un lago in Birmania.
Sai cosa succede se cambi prospettiva e osservi l’immagine ruotandola di 90°? Guarda subito e goditi lo spettacolo…
Quanto siamo piccoli e limitati noi uomini con i nostri sensi e percezioni, non è vero?
E quanto è grande e immenso il mondo in cui viviamo e cui apparteniamo.
Problemi, preoccupazioni, ansie… tutto si ridimensiona non appena comprendi di appartenere ad un universo ben più ampio e grande della vita che vivi e ti appartiene.
Nessuno è solo, ricordalo. E se ti permetti di cambiare prospettiva, comprenderai quanto questa affermazione sia una verità tangibile costantemente sotto i tuoi occhi.
Non riesco a immaginare come l’orologio dell’universo possa esistere senza un orologiaio.
– Voltaire
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