Tutti, tutti, anche i più profondi e disincantati filosofi moderni, hanno cercato insistentemente, pateticamente, il successo. Nietzsche elemosinava la considerazione delle fruttivendole non meno del riconoscimento dei grandi; Schopenhauer, all’Università, invidiava i duecento studenti che affollavano il corso di Hegel quando lui ne aveva cinque.
– Mario Andrea Rigoni
Tutti desideriamo avere successo ed essere felici. E per molti il successo è l’unica vera fonte di felicità.
Al giorno d’oggi successo può significare vantare molti follower sulle varie piattaforme digitali (tramite Instagram ho recentemente scoperto che è addirittura possibile acquistare un tot numero di “seguaci”, così da esibire una discreta popolarità/successo sul web), o condurre un business crescente a vari zeri.
Sulla base di quanto proposto dai mass media, successo (e felicità) può voler dire partecipare ai più esclusivi e ambiti party mondani, conoscere le cosiddette “persone che contano”, o magari risiedere in un lussuoso attico nel centro di New York…
In un caso come nell’altro, il comune denominatore del messaggio sottostante è qualcosa del tipo: “sarai pienamente appagato e realizzato solo nel momento in cui raggiungerai una serie di obiettivi del tipo: avere tanti soldi, avere una posizione di privilegio, avere un bel corpo, avere tot. numero di conoscenze, etc. (ovvero: target tutti variamente proiettati nella sfera materiale dell’avere).
Ma attenzione: siamo veramente certi stiano così le cose?!
Se rifletti con me, comprenderai quanto ciò di cui abbiamo appena parlato sia un benessere molto superficiale ed a brevissima data di scadenza.
A conferma di quanto ho appena affermato, la lista sempre più lunga di persone ricche e famose tristemente infelici e insoddisfatte (vedi per es. Elvis Presley, Amy Winehouse, Edoardo Agnelli o la storica Lady D.).
Tu e io sappiamo benissimo che non ci sarà mai fine per tutto quello che di materiale si possa raggiungere, desiderare ed ottenere.
Esisterà sempre qualcosa di superiore e migliore rispetto quello che già si possiede, e inevitabilmente i lussi di ieri si trasformeranno nelle necessità di oggi e nei rottami del domani.
Ma se non ha nulla a che vedere con soldi e fama, cos’è dunque il successo?! E qual è il segreto della felicità?
Te lo spiego attraverso la semplicissima storia che segue, tratta dal libro (assolutamente consigliato) “Perché la tua vita fa schifo” di Alan Cohen:
Un uomo d’affari americano si trovava al molo di un piccolo villaggio costiero messicano, quando una piccola barca con a bordo un solo pescatore attraccò. All’interno della barca c’erano molti tonni pinna gialla di grosse dimensioni. L’americano si complimentò con il messicano per la qualità del suo pesce e gli domandò quanto tempo impiegasse per pescarlo.
Il messicano rispose: “Poco”.
L’americano chiese ancora: “Perché non rimani fuori più a lungo per catturare più pesci?”.
Il pescatore replicò: “Ne ho abbastanza per soddisfare i bisogni immediati della mia famiglia”.
L’uomo d’affari domandò di nuovo: “Ma cosa fai nel tempo che ti rimane?”.
Il pescatore rispose: “Dormo fino a tardi, pesco un pò, gioco con i miei figli, faccio la siesta con mia moglie, ogni sera passeggio per il villaggio, dove sorseggio vino e suono la chitarra con i miei amigos. Ho una vita piena e intensa, señor“.
L’americano si fece beffe dell’uomo: “Io ho conseguito un MBA ad Harvard e posso aiutarti. Dovresti dedicare più tempo alla pesca e, con il reddito ricavato, potresti comprarti una barca più grande. Con i proventi della barca più grande ne potresti comprare delle altre, e alla fine disporresti di una flotta di pescherecci. Invece di vendere il pescato a un intermediario, potresti venderlo direttamente al pescivendolo, aprendo alla fine un conservificio tutto tuo. Controlleresti il prodotto, la lavorazione e la distribuzione. Potrebbe essere necessario lasciare questo piccolo villaggio dedito alla pesca costiera e trasferirti a Città del Messico, poi a Los Angeles e, infine, a New York, dove ti occuperai della gestione della tua azienda in espansione”.
Il pescatore chiese: “Ma señor, quanto tempo ci vorrà per realizzare tutto questo?”.
L’americano rispose: “Quindici o venti anni”.
“E poi, señor?”.
L’americano rise e aggiunse: “Questa è la parte migliore! Al momento giusto, potresti lanciare un’offerta pubblica e vendere le azioni della tua società al pubblico, diventando così molto ricco; guadagneresti milioni”.
“Milioni señor? E poi cos’altro?”.
“Poi ti ritireresti. Ti trasferiresti in un piccolo villaggio costiero di pescatori dove dormiresti fino a tardi, pescheresti un pò, giocheresti con i tuoi figli, faresti la siesta con tua moglie, passeggeresti per il villaggio la sera, sorseggeresti del vino e suoneresti la chitarra con i tuoi amigos“.
Successo è vivere una vita alle tue condizioni. Successo sei TU e la solida base di riferimento che è dentro di te.
Successo è abbondanza di tempo per tutto ciò che ami, ti appassiona e ti fa stare bene. Successo è profonda gratitudine per quello che hai e ti circonda. Successo è realizzazione dei tuoi talenti e del tuo senso di scopo nel mondo.
C’è un solo successo: essere in grado di trascorrere la propria vita a modo proprio.
Christopher Morley
Spero che questa storia ti abbia emozionato tanto quanto ha saputo fare con me. Poche e semplici parole che sintetizzano ciò che molte persone non arrivano a comprendere nell’arco di una vita intera.
Ora dimmi:
- Qual è la tua definizione di successo e felicità?
- In una scala da 1 a 10, quanto sei veramente felice?
- Rispetto a cosa senti di essere (o non essere) una persona di successo?
Come sempre, ti aspetto con grande piacere nei commenti più sotto