Il paradosso della nostra epoca è che abbiamo edifici più alti ma temperamenti più corti, strade più larghe ma punti di vista più ristretti. Spendiamo di più, ma abbiamo di meno; compriamo di più, ma gustiamo di meno. Abbiamo case più grande ma famiglie piccole, più comodità ma meno tempo; abbiamo più lauree e poco buon senso. Abbiamo più conoscenze, ma meno criterio; più specialisti ma ancora più problemi; più medicine ma meno benessere. Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo troppo incautamente, ridiamo troppo poco, guidiamo in maniera spericolata, ci arrabbiamo troppo, rimaniamo alzati fino a tardi, ci svegliamo troppo stanchi, leggiamo troppo poco, guardiamo troppo la tv e preghiamo raramente.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco, e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato a condurre un’esistenza, ma non una vita; abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. Abbiamo raggiunto la Luna e ne siamo tornati, ma abbiamo problemi ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino. Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non quello interiore. Abbiamo fatto cose più eclatanti, ma non cose migliori. Abbiamo pulito l’aria, ma inquinato l’anima. Abbiamo conquistato l’atomo, ma non il nostro pregiudizio. Scriviamo di più, ma impariamo di meno. Progettiamo di più, ma completiamo di meno. Abbiamo imparato ad affrettarci, ma non ad aspettare. Costruiamo più computer per contenere più informazioni e produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Bob Moorehead, Words Aptly Spoken (1995)
Queste parole risalgono a quasi 20 anni fà, e malgrado il tempo trascorso è interessante considerare quanto siano attuali e per certi versi anche condivisibili.
Abbiamo davvero raggiunto la Luna, ed è altrettanto vero che difficilmente attraversiamo la strada per dare il benvenuto ad un nuovo vicino.
Abbiamo vite ricche di promemoria, scadenze, impegni, telefonate e…quanto siamo soddisfatti? quanto ricchezza abbiamo realmente portato alla nostra vita? in che mi misura stiamo aggiungendo vita agli anni e possiamo dire di essere felici?
E a partire dall’estratto che vi ho riportato più sopra, vi siete mai resi conto di quanto spesso vengano pubblicati riflessioni o articoli tendenti ad esplorare “ciò che non va” rispetto a interventi in tema di “ciò che funziona”?
Lo sapevate che dal 1887 per ogni 17 articoli inerenti emozioni negative (tipo ansia, rabbia, depressione) ne è comparso 1 solamente dedicato alle emozioni positive (come per es. la felicità)?
Ovviamente è importante e doveroso assumere coscienza circa le tendenze del mondo in cui viviamo; altrettanto importante però è approfondire in egual misura anche la direzione di ciò che potremmo fare/pensare/agire per migliorare la qualità della nostra vita, non credete?
Quanti di voi sanno per esempio in che modo adoperarsi per essere felici? e quanti di voi sanno che la felicità non è tanto un dono sceso per buona sorte dal cielo, quanto piuttosto un’abilità e come tale è possibile apprendere ad essere felici indipendentemente da tutto?
Nel libro Mi Merito il Meglio di Lucia Giovannini (carissima amica oltre che collega), l’autrice esplora addirittura 40 “passi” per smettere di sentirsi fisicamente ed emotivamente stanchi, superare le paure e i limiti che compromettono il rapporto con gli altri e camminare il sentiero verso la felicità.
Perché la felicità è una abilità, e come tale va appresa.
E al pari di tante altre abilità, anche tu puoi apprendere ad essere felice indipendentemente da tutto o tutti.
Una piccola azione che puoi fare già da domani mattina per cambiare la qualità della tua giornata e iniziare a vivere meglio? → Scegli di inaugurare ogni risveglio stampando sul tuo volto un ampio sorriso (tanto più utile quanto meno ne avresti voglia!)…e preparati ad osservare cambiamenti generativi a 360° nella tua esistenza.
Provare, per credere
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