Sto per raccontarti la storia di due persone assolutamente comuni certamente a te molto note (scommettiamo?!).
Ti descriverò la giornata del sig. Bianco e del sig. Nero, due uomini di circa quarant’anni che quotidianamente affrontano situazioni di vita più o meno piacevoli o stressanti.
Iniziamo dal sig. Bianco. Tutti i giorni esce di casa con la sua macchina e si reca in ufficio con un collega cui offre un passaggio.
Come d’abitudine deve attraversare il traffico caotico della città ma la circostanza non lo infastidisce particolarmente: il Sig. Bianco si avvia sempre con qualche minuto d’anticipo (sa bene che il traffico a quell’ora non manca mai) e approfitta della situazione per scambiare qualche parola con il collega o ascoltare della buona musica al telefono.
Il sig. Bianco è un uomo molto impegnato e non appena arriva in ufficio è subito intercettato dalla segretaria personale che prontamente gli ricorda tutti gli impegni della giornata. “Ragazza in gamba” pensa subito lui; “benedetto il giorno in cui ho assunto un’assistente così efficiente e produttiva”.
Giunge l’ora del pranzo e come di consuetudine il sig. Bianco si reca nel ristorante poco distante per scegliere un pasto leggero e nutriente: il tempo a disposizione non è tantissimo e lungi da lui l’intenzione di appesantirsi con del cibo ipercalorico!
Il sig. Bianco è un uomo molto attento alla salute: non a caso chiunque incontri si complimenta con lui per l’aspetto fisico (generalmente tutti credono abbia 3-4 anni in meno).
La giornata scorre piuttosto velocemente scandita dai vari impegni di lavoro tanto costanti quanto incessanti, e il sig. Bianco letteralmente ama quella sensazione di efficacia e produttività che immancabilmente lo pervade prima di spegnere il computer e uscire dall’ufficio.
Magari non è riuscito a portare a termine tutto quello che aveva in programma, ma certamente è fiero di aver fatto moltissimo.
Mentre si avvia verso casa il sig. Bianco sorride all’idea di fare due passi per strada col suo fedele cane: dopo una giornata passata al chiuso di un ufficio, un pò di sano movimento all’aria aperta è indispensabile per lasciare andare qualche pensiero o preoccupazione di troppo.
E poi….
….e poi c’è la storia del sig. Nero.
Tutti i giorni esce di casa con la sua macchina rimuginando il fastidioso pensiero del collega che lo attende per andare insieme a lui in ufficio: possibile non abbia la grazia di fare quel tragitto in santa pace per conto proprio?!
I minuti sono sempre contati, e per giunta il traffico è sostenuto: il Sig. Nero sa perfettamente che quanto più esce di fretta tanto più la sfortuna gli regala una congestione incredibile di auto sulla sua strada, ma tant’è…a lui non ne va mai bene una.
Mentre è alla guida il sig. Nero non può fare a meno di pensare a tutti gli impegni di lavoro che inesorabilmente lo attendono, e l’idea di essere intercettato dalla segretaria personale già sulla soglia dell’ufficio improvvisamente gli fa girare la testa e gli crea un senso di nausea.
“Come mi è saltato in mente di assumere un’assistente così assillante e priva della ben che minima forma di tempismo? Incredibile quanto la sfortuna continui a bussare alla mia porta” lamenta tra sè e sè.
Giunge l’ora del pranzo e come di consuetudine il sig. Nero si concede un bel piatto abbondante di pasta con tanto di vino e dolce: il tempo a disposizione non è tantissimo e purtroppo è costretto a mangiare tutto molto rapidamente. Il sig. Nero non sa trattenersi dai piaceri della cucina e per nulla al mondo rinuncerebbe ad un pasto ricco e nutriente: che almeno a tavola sia concesso godere di qualche momento di relax!
Il sig. Nero non si cura minimamente dei suoi chili di troppo e delle sigarette che continua a fumare per colpa dello stress: non a caso chiunque incontri gli ricorda che dovrebbe stare un pò più attento alla linea e alla salute (generalmente tutti credono abbia 3-4 anni in più).
La giornata scorre in maniera piuttosto frenetica scandita dai vari impegni di lavoro tanto costanti quanto incessanti, e il sig. Nero letteralmente detesta quella sensazione di impotenza che immancabilmente lo assale la sera all’idea di aver fatto sempre meno di quanto si aspettasse.
Possibile che il tempo sia sempre così poco e gli impegni invece troppi?! Non è proprio un bel modo di vivere questo…
Mentre si avvia verso casa il sig. Nero è esausto e di malumore all’idea di dover fare due passi per strada col suo cane: dopo una giornata intera passata in ufficio, desidererebbe solo restare a casa e rilassarsi davanti alla televisione. Nuovamente il tempo gli è tiranno ma si sa…le situazioni semplici non sono mai dalla sua parte.
Se cambi il modo di vedere le cose, le cose che vedi cambiano. W. Dyer
Quanti sig. Bianco e sig. Nero incontri nella tua vita?
I signori Bianco sono tutti coloro che sanno trarre il meglio dalle situazioni e non hanno bisogno di situazioni ideali per sentirsi bene.
Perché loro – le situazioni ideali – le creano.
Perché loro assumono il controllo della vita e agiscono da protagonisti sul palco della propria esistenza.
I signori Nero invece annoverano quanti hanno sugli occhi la lente del problema e faticano a stare bene, perchè vivono in prospettiva di tutto ciò che nella vita potrebbe non funzionare.
Perché loro – le difficoltà – le creano.
Perché loro si sentono vittime delle circostanze e lasciano sia il caso (quando non addirittura la sfortuna) ad agire da protagonista sul palco della loro esistenza.
Ora lascio lo spazio a te guidandoti con alcune semplici domande:
- In quale delle due figure (sig. Bianco e sig. Nero) ti riconosci?
- C’è qualcosa nella tua vita che puoi iniziare ad osservare in maniera differente e potenziante per te?
- Chi o che cosa costituisce il nemico N. 1 del tuo benessere e felicità?
Ti aspetto felicissima di leggerti nello spazio più sotto riservato ai commenti