i puntini…
Un re dei tempi antichi aveva un ministro molto saggio che, qualunque cosa accadesse, sentenziava:
“Ciò che Dio vuole è per il meglio!”Quest’esclamazione non sempre riscuoteva l’approvazione del re che non aveva la stessa fede in Dio del suo saggio ministro. Una volta il re rimase ferito in battaglia e anche in quell’occasione il ministro sentenziò, come sempre:” Ciò che Dio vuole è per il meglio!”
Questa volta il re andò su tutte le furie: come osava il ministro dire una cosa di questo genere, che cosa ci poteva mai essere di buono per lui nell’esser stato ferito? E così fece imprigionare il ministro che accettò senza batter ciglio quell’ingiusta punizione con la solita esclamazione: “Ciò che Dio vuole è per il meglio!”.
Vinta la guerra, il re tornò al suo passatempo preferito: la caccia. Proprio durante una battuta di caccia, mentre cavalcava nella foresta alquanto lontano dal suo seguito, il re fu improvvisamente circondato da una banda di briganti, adoratori di una dea cui solevano offrire ogni anno un sacrificio umano.
Destino volle che questa volta la vittima designata fosse il re stesso, che fu incatenato e portato nel tempio. Ma la vittima sacrificale doveva essere fisicamente perfetta e non presentare menomazioni di sorta, perciò quando il sacerdote si accorse della ferita del re, decretò che questi non fosse adatto a essere sacrificato e lo lasciò tornare libero al suo palazzo: quella ferita gli aveva salvato la vita!
Il re si rese conto che il ministro aveva avuto ragione e lo fece immediatamente liberare e reintegrare nella sua carica. Quando il ministro fu alla sua presenza, il re gli raccontò l’accaduto e aggiunse: ” La mia ferita è stata davvero per il meglio, perché grazie a essa sono sfuggito alla morte, ma che cosa ne hai guadagnato tu, che sei rimasto rinchiuso in prigione?”.
Il ministro rispose: “Maestà, se non fossi stato in prigione, sarei stato accanto a voi nella foresta; i banditi avrebbero catturato anche me e, dal momento che il mio corpo è intatto, avrebbero sacrificato me al vostro posto”.
Il re ammirò la saggezza del suo ministro e da allora lo tenne nella più alta considerazione.
Questo breve racconto mi ha fatto venire in mente quanto disse Steve Jobs (Ceo di Apple e Pixar Animation) durante il suo discorso del 12 giugno 2005, dinanzi agli studenti dell’Università di Stanford:
“Certamente all’epoca in cui ero all’università era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro 10 anni dopo, quando ho potuto guardare all’indietro. Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete farlo sono guardandovi all’indietro. Così dovete avere fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa, il vostro intuito…il destino…la vita…il karma…qualsiasi cosa! Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e ha sempre fatto la differenza nella mia vita”.
Non sempre ti è dato di comprendere il significato dei fatti a mano a mano che capitano nella tua vita; anzi, talvolta le difficoltà sono a tal punto grandi da crederti vittima del destino, quando non anche la persona sbagliata nel posto sbagliato. Una gravidanza inattesa, un licenziamento improvviso, la crisi di un rapporto sentimentale, difficoltà economiche inaspettate…chi di noi si augurerebbe mai cambiamenti di questo tipo? e più in generale, chi di noi si approssima con entusiasmo al cambiamento (di qualsiasi tipo esso sia)?
Nessuno ama il cambiare, tranne i neonati col pannolino sporco. – Anonimo
Tutto però si ridimensiona nell’esatto momento in cui ti permetti di abbracciare un semplice concetto: FIDUCIA. Ovvero fiducia nella vita e nelle sue esperienze, e fiducia che ogni evento racchiuda un significato profondo per te, per la tua evoluzione spirituale e per la tua esistenza.
Non ci sono sbagli nel “pacchetto” delle personali (ed altrui) gioie e dolori; ogni cosa è semplicemente perché deve essere, ed ogni cosa così deve essere perché è quanto di necessario alla tua esistenza per crescere, migliorare, ed esprimere il meglio di te.
Siamo continuamente sfidati dalla Vita; sfidati attraverso gli eventi a scoprire, fare emergere ed allenare le nostre risorse. E l’ammissione di questa possibilità ci pone automaticamente nella schiera di coloro che possono fare la differenza in meglio per sé e per gli altri, piuttosto che tra coloro che la differenza la faranno in peggio perché limitati all’idea di essere delle “vittime” designate ed ineluttabili.
Talvolta non ottenere quello che desideri può essere un meraviglioso colpo di fortuna (>>> leggi qui il post di riferimento), e se ti darai il permesso di stare serenamente nello scorrere del tempo e delle memorie, permetterai a te stesso di acquisire la prospettiva ideale (e la giusta visione) per unire saggiamente tutti i puntini delle tue esperienze passate. Perché ciò che Dio vuole è per il meglio.
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