5 modi per Diventare Terribilmente Infelice

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Ti è mai capitato di esclamare con espressione malinconica “Come sono infelice in questo periodo“?

O magari hai avvertito dentro quella sensazione di infelicità come un pesante masso allo stomaco, e hai cercato di fare finta di niente per poi ritrovarla puntuale il giorno dopo.

Indipendentemente da ciò che sta succedendo nella nostra vita, ci sono una serie di abitudini e trappole mentali che adottiamo spesso inconsapevolmente e che ci portano a sentirci terribilmente infelici.

Perché spesso non è quello che ti sta capitando (o almeno non solo) a renderti triste, ma una serie di comportamenti, attitudini e stili di pensiero che ti stanno guidando con certezza matematica all’infelicità.

Addirittura infelicità?!

Si certo, hai letto bene.

Ogni obiettivo della tua vita richiede nuove azioni cui dedicarti ed allenarti, e contemporaneamente vecchie abitudini da eliminare e sostituire.

In questo post troverai molte di quelle vecchie abitudini e comportamenti disfunzionali che se mantenuti nel tempo, ti assicureranno un’esistenza povera di vitalità e realizzazione.

A te il compito di riconoscerli, con la possibilità di invertire la rotta.

Io sarò al tuo fianco, suggerendoti delle pratiche “antidoto” utili a neutralizzare ciascuna strategia di infelicità.

Ti aspetto con grande piacere nei commenti più sotto ☺
E non dimenticare di condividere il post se ti è piaciuto: sharing is caring!

Ecco 5 modi per diventare terribilmente infelice:

 #1 Vivi nel passato

Crogiolarsi nei propri rimorsi e rimpianti è un’ attitudine assolutamente funzionale per togliere energia al tuo presente e permetterti di vivere in eterno ripensamento di ciò che avresti potuto fare, dire, pensare, etc.

L’esperienza è una maestra molto severa, perché prima ti fa l’esame e solo poi ti spiega la lezione.

Inevitabile dunque riconsiderare ogni frangente vissuto elaborando la convinzione che avresti potuto fare meglio e di più (del resto, si può sempre migliorare!).

Non altrettanto inevitabile tuttavia trattenerti nel rammarico dei tuoi errori, costringendoti a vivere sospeso sul momento presente perché completamente assorbito dal film a tinte scure del tuo passato.

Magari te la prendi con te stessoti vergogni ancora per quello che hai detto o fatto ad una persona a te cara; oppure, stai continuando a rimuginare su quella decisione importante che avrebbe certamente cambiato in meglio la tua vita, ma che non hai avuto il coraggio di sostenere.

In aggiunta, ti capita anche di puntare il dito verso i tuoi genitori (rei di non essere mai stati comprensivi come avresti desiderato), la mala sorte (per nulla indulgente considerato la vita che hai avuto), o magari gli amici (una banda di approfittatori che ti hanno solo fatto del male).

La vita scorre velocemente senza che tu te ne renda nemmeno conto, ed è estremamente stressante considerare quanti anni siano già passati da eventi e situazioni che ti ostini a trattenere dentro di te.

Antidoto:

Il tuo passato è un tempo ormai finito e trascorso.
Fai tesoro dell’insegnamento derivante dai tuoi errori, ricordando sempre che ad ogni caduta ti viene offerta la possibilità di raccogliere qualcosa da terra.

Stai nell’unico tempo che hai a disposizione, il presente, e dedica 5-10 min. di ogni giorno ad una respirazione profonda e consapevole con cui entrare in connessione nel “qui ed ora”.

Se ancora non pratichi alcuna forma di meditazione, è tempo di cominciare.

#2 Vivi nel futuro

È una strada maestra per l’infelicità tanto quanto vivere nel passato, malgrado possa sembrare il contrario dato che i sogni (e quindi le visioni per il futuro) sono il carburante dell’esistenza.

Tuttavia ti assicuro che se sarai in grado di restare saldamente aggrappato alle tue aspettative e prospettive di vita a venire, condannerai ogni singolo istante che scorre ad uno stato di frustrazione profonda perché ti ritroverai nell’infallibile trappola del meccanismo: “solo quando…”.

Starò bene “solo quando”: avrò un figlio, partirò per una vacanza, cambierò lavoro, smetterò di litigare con il partner, inizierò la dieta, comprerò la macchina, etc.

Ed io e te sappiamo bene che il gioco del “solo quando” rischia di durare in eterno…

In effetti, solo quando avrai un figlio sarai felice; ma una volta avuto il figlio, ti rendi conto che solo quando avrai più tempo per te le cose miglioreranno realmente; ed anche ora che hai ottenuto più tempo per te, realizzi che solo quando tu ed il tuo partner tornerete ad amarvi la vita potrà dirsi degna di essere vissuta….e così via di seguito come già immagini perfettamente.

Il trucco di questo meccanismo è pensare ci sia sempre qualcosa di meglio da dover raggiungere e desiderare per poter stare meglio.
L’inganno è credere che fino ad ora non hai né fatto né ottenuto nulla di particolare per cui sentirti comunque felice ed appagato, perchè là fuori c’è ancora tanto…troppo da dover raggiungere.

Antidoto:

Continua a sognare, lasciando contemporaneamente andare le aspettative.

Smetti di credere che servano delle condizioni per poter stare bene, ed inizia a comprendere che già ora, in questo preciso istante e così come sei, hai degli ottimi motivi per dire grazie alla vita.

Dunque prendi un vaso trasparente di vetro, ed usalo per contenere ogni giorno i tuoi pensieri di gratitudine che scriverai su semplici bigliettini di carta.

Sarà il tuo vaso della gratitudine, in cui inserire e da cui attingere ogni volta che vorrai il tuo personale GRAZIE alla vita.

 

#3 Guarda molta televisione e sii sedentario

La maggior parte delle persone trascorre un terzo della propria giornata, 5 giorni circa alla settimana, in attività sedentarie per lo più strutturate davanti ad uno schermo (il computer).

Sempre queste stesse persone magari rincasano destreggiandosi nelle peripezie del traffico urbano, e proprio perché stressate dalla tipologia della loro routine decidono di accomodarsi sul divano trascorrendo altre 1-2 ore in completo immobilismo davanti alla tv.

Monitor e sedentarietà, sono un cocktail micidiale di sicura efficacia per i malanni del tuo corpo e della mente.

Ti è certamente capitato vero di alzarti con un senso di nausea e stordimento, dopo un paio d’ore trascorse ininterrottamente davanti al computer o la televisione?

L’Università di Pittsburgh ha addirittura dimostrato che per ogni ora di televisione guardata dai bambini, aumenta la probabilità che essi si ammalino di disturbi depressivi dopo i 7 anni.

Interessante vero?

Del resto anche l’inattività fa male, molto male: stando agli studi condotti dagli scienziati della Wayne State University School of Medicine, le persone sedentarie sono a rischio di patologie cardiache, depressione, diabete ed ansia.

Antidoto:

Una semplice quanto trascurata abitudine: camminare tutti i giorni all’aria aperta.

Sapevi che una comune passeggiata è un trattamento antidepressivo addirittura più efficace dei trattamenti farmacologici?

Proprio così: basta davvero poco per cambiare molto la tua vita.

#4 Pensa solo a te stesso

Alimentare la convinzione che la vita sia una lotta del tipo “mors tua vita mea”, in cui non è contemplata la cooperazione quanto piuttosto la competizione, è ideale per mantenere la mente sotto un perenne stato di assedio, ansia e infelicità.

Credere che a questo mondo esistano un numero limitato di risorse, che dagli altri ci si debba principalmente difendere o proteggere, e che le tue fortune siano dipendenti dalle sfortune altrui, ti regalerà infiniti momenti ricchi di stress, tensioni e preoccupazioni.

Inevitabilmente dubiterai di tutto e tutti, il sospetto e l’incertezza la faranno da padrone in ogni frangente e circostanza, e l’unica regola aurea sarà sopravvivere facendo solo ed esclusivamente ciò che è meglio per te.

Considererai gli altri nella misura in cui saranno utili e funzionali per i tuoi propositi, il fine giustificherà qualsiasi mezzo, e le relazioni saranno prive di fiducia, confidenza ed autentico sostegno.

Ti viene in mente qualcosa di umanamente più desolante, svilente e sterile?

 

Antidoto:

Noi essere umani siamo tutte maglie di una stessa catena (la catena della vita), ed è fondamentale comprendere che qualsiasi gesto/azione/pensiero/parola offrirai alla vitala vita tornerà a corrisponderti in misura direttamente proporzionale.

Tutto in natura parla di sinergia: pensa solamente all’invalidità che sperimenteresti nella tua mano (e conseguentemente nella tua vita) qualora fossi momentaneamente privo dell’uso di un solo semplice dito…il pollice.

Quando sostieni il tuo prossimo stai anche sostenendo te stesso, perché insieme abbiamo la facoltà di aggiungere valore l’uno agli altri.

Ogni giorno riserva almeno 1 atto di gentilezza a qualcuno (che si tratti di amici o perfetti sconosciuti): ciò che fai parla di te, esprime la tua essenza.
Ed arricchire qualitativamente la tua vita, significa prima di tutto farti portavoce di esperienze di significato e valore per il tuo prossimo.

#5 Trascorri molto tempo sui social network

Una ricerca condotta dall’università del Michigan ha evidenziato che l’uso quotidiano delle piattaforme di social networking è fonte di depressione, discriminazione sociale e disturbi vari della personalità.

I soggetti più a rischio sono bambini ed adolescenti, facilmente suggestionabili e spesso incapaci di cogliere il limite di una community virtuale ostentatamente patinata e brillante.

È sufficiente ti intrattenga regolarmente su Facebook o Instagram (due esempi a caso), per scorrere in ogni istante foto di persone invariabilmente sorridenti, soddisfatte, felicemente occupate ed apparentemente senza problemi di sorta.

Inevitabile il passo successivo: pensare alla propria quotidianità, rapportarla alla vetrina dei social, e scoprirsi frustrati per una vita neanche lontanamente paragonabile ai contesti da favola sbirciati on line.

Antidoto:

Circondati di esperienze reali, e concrete.
Telefona ai tuoi amici cari, organizza con loro delle gite fuori porta, invitali a mangiare a casa tua: mostrati interessato verso chi è caro e prezioso al tuo cuore, e smetti di farti raggirare dalle apparenze.

Inoltre (come recita un proverbio indiano), ricorda sempre che devi camminare tre lune nei mocassini di una persona per poterla comprendere veramente.

Pertanto sospendi il tuo giudizio nei confronti del prossimo, e confrontati con l’unica persona con cui abbia senso fare dei paragoni: te stesso.

Qual è l’errore in cui ti capita di cadere più spesso? Scrivilo nei commenti qui sotto :)

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