Conosci qualcuno che nell’arco della propria esistenza ti abbia confessato di aspirare ad una vita migliore, di essere poco o per nulla soddisfatto della propria situazione lavorativa/relazionale, e di desiderare un minimo di felicità e appagamento personale?
In maniera quasi inaspettata e sorprendente, ad un certo punto della propria vita (spesso in coincidenza con avvenimenti o ricorrenze significative) taluni realizzano di essere nel posto sbagliato con le persone sbagliate, di aver vissuto una vita non loro, e di trovarsi in capo ad obiettivi del tutto differenti rispetto le loro aspettative passate.
Non a caso, sempre più di frequente si leggono storie di persone che mollano il lavoro e la loro casa in città per cambiare radicalmente abitudini e routines; non a caso, sono sempre più diffuse patologie legate allo stress, all’ansia e agli attacchi di panico
Se anche tu senti il bisogno di “staccare” la spina dalla quotidianità e sei alla ricerca di strategie utili al miglioramento del tuo benessere mentale ed emotivo, segui i 5 consigli che ho preparato per te e fanne tesoro: siamo quello che facciamo ripetutamente, ed abitudini virtuose sono a fondamento di una vita virtuosa.
Buona lettura, e soprattutto…cogli l’occasione di lasciare un tuo commento al post: mi farà molto piacere risponderti!
1. Attento a come parli
Conosci il significato dell’espressione Abracadabra? Deriva dall’aramaico Avrah KaDabra, e letteralmente vuol dire Io creerò come parlo.
Le parole che usi ogni giorno per esprimerti, definiscono la tipologia di immagini e pensieri che la mente elaborerà.
Trascorrere buona parte del tuo tempo lamentandoti e recriminando, significa servirti dell’organo più potente che hai a disposizione (il tuo cervello) per andare a caccia di problemi e difficoltà.
Diversamente, adoperarti per celebrare ciò che nella tua vita funziona ed è propositivo, significa guidare la mente in direzione di energie rigenerative e risolutive.
Le parole costruiscono castelli della mente: impara a governarle, altrimenti loro governeranno te.
Stephen Littleword
Bada bene: non ti sto chiedendo di negare l’evidenza delle difficoltà, e di essere ingenuamente ottimista.
Quello che ti consiglio di fare è agire congruentemente con ciò che desideri: pertanto, se la tua ambizione è migliorare la qualità della tua vita, abbi cura di cominciare migliorando la qualità semantica (e cognitiva) di come ti esprimi.
Perché ciò che dici, creerà ciò che pensi; ciò che pensi, creerà ciò che farai; e ciò che farai, creerà il tuo destino.
2. Immergiti nella natura
Sempre più ricerche testimoniano come trascorrere del tempo all’aria aperta, circondati dai suoni/colori/profumi della natura, sia un potente antistress naturale dagli effetti immediati.
Da un punto di vista psicologico, il verde è un colore simbolicamente associato a ciò che è lecito e permesso (pensa per es. al semaforo verde), e trascorrere del tempo nei riflessi della natura trasmette alla tua mente il messaggio inconscio di lasciarsi andare, riequilibrarsi e rilassarsi.
Abbi cura di trascorrere la tua pausa pranzo all’aperto (stagioni permettendo!), o anche solo di acquistare una piantina e portarla nel tuo ufficio: uno studio dell’Università di Washington, ha dimostrato che è possibile abbassare di 4 punti la pressione delle persone semplicemente facendole entrare in una stanza piena di piante.
In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso.
Aristotele
3. Fai del movimento fisico
Se guardo all’orario scolastico di mio figlio (quinta elementare) è evidente quanto il numero di ore dedicate a materie cognitive (italiano, matematica, storia, etc.) sia enormemente superiore rispetto al tempo che viene assegnato all’educazione fisica.
Ti ho fatto questa premessa per comprendere quanto culturalmente ognuno di noi sia stato educato (ed abituato) a ritenere il movimento fisico un’attività accessoria e secondaria ad altre di carattere intellettuale/mentale.
Non a caso molti genitori permettono ai figli di dedicarsi agli allenamenti di calcio, danza, nuoto, etc., a patto di aver prima assolto ai loro doveri scolastici.
Prima il sapere e la cultura, e poi lo svago ed il movimento fisico.
In realtà, lo sviluppo della componente mentale dovrebbe andare di pari passo alla cura dell’equilibrio fisico: se è innegabile che sapere è potere, è altrettanto vero che il movimento è nutrimento ed ossigeno per il corpo, ed è ben noto come la mente sia molto più lucida e performante dopo una sana attività fisica.
Fare esercizi in generale ti permetterà inoltre di rilasciare endorfine nel cervello, migliorando il tono dell’umore e contrastando stress e tensioni.
Impegnati a ricavare due ore alla settimana per fare jogging, camminare nel parco, iscriverti ad un corso che ti alletta, o fare anche solo della ginnastica a corpo libero a casa tua: è tempo che stai investendo per raggiungere una maggiore efficacia personale e professionale, ed è opportuno che valorizzi questo appuntamento con te stesso al pari di qualsiasi altro appuntamento d’ufficio.
Chi non ha tempo per la nutrizione e l’attività fisica, farebbe meglio a riservare il suo tempo per le future malattie.
Albert Einstein
4. Fermati, e respira
Nel monastero francese di Plum Village, il monaco tibetano Thich Nhat Hanh ha ideato il movimento della Campana della Consapevolezza (Mindfulness Bell).
A intervalli di tempo regolari, ogni giorno vengono suonati alcuni rintocchi di campana tibetana con lo scopo di invitare tutti gli abitanti del villaggio a sospendere per qualche minuto le attività in corso, fare dei profondi respiri, e recuperare presenza e connessione con la realtà quotidiana.
D’accordo: tu non trascorri il tuo tempo in un monastero sulle alture del Tibet, e ti sembra del tutto impraticabile sospendere una tantum il lavoro semplicemente per fare dei respiri ampi e profondi.
Ogni giorno sei nella condizione di non avere nemmeno un minuto da perdere, dunque figuriamoci se puoi permetterti di fermarti anche solo per delle brevi pause.
Bene; se ti ritrovi nella descrizione più sopra, allora è il caso di dire che questa pratica fa assolutamente al caso tuo!
Ritmi frenetici ed incessanti di attività, corse fino all’ultimo respiro in rimbalzo da un appuntamento all’altro…non ti fanno venire in mente l’immagine del criceto che corre senza posa nella ruota della sua gabbietta?
E alla fine della giornata come è ridotto quel povero criceto? Prevedibilmente esausto e privo di energie.
Non conta solo ciò che fai (quantitativamente), ma anche e soprattutto come lo fai.
Programmare ogni giorno delle piccole pause di 1-2 minuti, semplicemente per interrompere il flusso incessante dei tuoi pensieri e respirare profondamente, ti permetterà di guadagnare quel genere di concentrazione e connessione con ogni attività utile a farti riscattare tempo prezioso e qualità professionale.
☛ A questo proposito esistono addirittura delle applicazioni pensate allo scopo, che puoi scaricare gratuitamente sullo smartphone o sul tuo pc; fai una ricerca per parola chiave mindfulness bell, e il gioco è fatto!
Vivere in piena coscienza, rallentare il proprio passo e gustare ogni secondo ed ogni respirazione…questo è sufficiente.
Thich Nhat Hanh
5. Cura le relazioni
L’essere umano è l’essere relazionale per eccellenza.
Ogni individuo si nutre del valore e del contributo delle altre persone, ed è fondamentale non trascurare l’importanza di una sana chiacchierata con un vecchio amico, di una risata in compagnia, o di una rimpatriata con il gruppo di sempre.
Come dimostra uno studio sui bambini valido anche per gli adulti, passare del tempo con persone a noi care ricavando occasioni piacevoli in loro compagnia, è in grado di ridurre la produzione di cortisolo (che come ben saprai è un ormone secreto dal nostro corpo in caso di stress) e di rinvigorire tanto il tuo umore quanto il complesso delle energie fisiche/mentali.
- Quand’è stata l’ultima volta che hai organizzato una cena con dei vecchi amici?
- Chi è quella persona cara che non vedi/senti da tempo?
- In che misura ti stai dando da fare per coltivare relazioni sociali forti e continuative?
Ricorda,
Un amico è un regalo che si fa a se stessi.
Robert L. Stevenson
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