Mi è capitato l’altra sera di svegliarmi nottetempo con la necessità di recuperare dell’acqua da bere. Il tempo di alzarmi e fare due passi (due di numero) per recuperare bicchiere e bottiglia, sono stati sufficienti per farmi tornare a letto sveglia come non mai e senza più traccia di sonno.
Ovviamente ero stanca e un pò “appannata”, tuttavia sufficientemente vigile per cominciare a pensare; e in effetti, senza che nemmeno me ne rendessi conto, ho cominciato a divagare mentalmente su quello che avrei avuto in programma per l’indomani, a come mi sarei potuta organizzare per incastrare al meglio i vari impegni, nonché alla programmazione di lavoro addirittura di tutto il mese successivo con annessi e connessi di ogni tipo.
Se salto nella mente, si crea più rumore, cominciano a sorgere nuovi problemi.
….imperturbato, starò seduto sulla riva, aspettando il momento in cui tutto sarà limpido. Perché quando siedi sulla riva della mente, non le dai più energia.
The Dhammapada: The Way of the Buddha – Osho
Sarà capitato anche a te, immagino, di iniziare a tessere un piccolo pensiero per poi scoprirti in balia di tutto un dedalo di congetture, considerazioni, ipotesi che…specie di notte, hanno il potere di ridestarti meglio e più di un sole che stia sorgendo in capo al tuo stesso letto. In tal caso come anche in situazioni simili a questa (ovvero situazioni in cui la mente e i suoi pensieri sembrano avere il sopravvento su di te e sulla salute del tuo corpo), le possibilità per venirne a capo possono essere un paio.
La prima via d’uscita (tipica della pratica della meditazione) è suggerita dalle parole di Osho riportate nella citazione più sopra, ovvero: abilmente osservare i propri pensieri, e lasciarli scorrere come fossero nuvole di passaggio nel cielo della propria mente. Quando un pensiero arriva (anche perché è del tutto frequente – oltre che normale per la mente, elaborare dei pensieri!), ti limiti ad esserne spettatore esterno ed a prenderne atto; punto. Eviti di addentrarti in esso e percorrerlo, perché tutto ciò ti ricondurrebbe nelle spire senza fine del pensiero medesimo.
“Domani ho programmato di preparare quel progetto…si certo… il progetto….lo immagino e lo vedo…” e semplicemente, lasci che il fotogramma scorra nel cinema della tua mente mandandolo in dissolvenza. Osservi da spettatore esterno alla scena, e dismetti i panni del protagonista. Tutto ciò ha a che fare con capacità ben specifiche, proprie della meditazione, di cui è necessario fare pratica; e come per qualsiasi capacità, l’allenamento ne forgia la maestria. Non a caso, chi inizia a meditare vi si dedica partendo da una manciata di minuti, sino ad arrivare persino ad ore consecutive (è il caso per esempio dei monaci tibetani).
La seconda possibilità ha a che fare col video che posto di seguito, e che ovviamente ti invito a guardare prima di proseguire nella lettura:
>>La nostra mente non distingue ciò che è reale da ciò che invece è solo vividamente immaginato; quindi se un pensiero sta creando agitazione e turbamento nell’oceano della tua mente, semplicemente cambia pensiero e cambierai la tua realtà.
Cambia i tuoi pensieri, e cambierai il tuo mondo. Norman Vincent Peale
Come fossero delle mosche fastidiose, i pensieri tossici riescono ad insinuarsi nella tua mente moltiplicandosi e crescendo a dismisura; il tutto capita semplicemente perché in forza della tua attenzione stai dando a questi pensieri corpo e vigore (il samurai che cerca di uccidere la/e mosca/he).
Ciò a cui resisti, persiste; pertanto a nulla vale contrastare questi pensieri combattendoli o peggio negandoli. Piuttosto, occorre accoglierli riconoscendo l’importanza di dare loro nuova forma ed entità; solo così potrai cambiare le tue esperienze e la qualità della tua vita.
L’idea è ridefinire la natura di un problema (la mosca) ricorrendo ad una nuova prospettiva (farfalla) ed a nuovi significati; in questo modo, anche tutto ciò che ti circonda e di cui farai esperienza cambierà di connotazione e significato.
Se osservi con attenzione, anche l’odio può trasformarsi in amore semplicemente modifichiamo la direzione del tuo sguardo; te ne eri mai accorto/a?!
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